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uando arriva un paziente per una prima visita, ci accomodiamo in ufficio e dedichiamo qualche minuto a capire quali sono le sue richieste e aspettative e a fare l’Anamnesi.

L’Anamnesi secondo il dizionario Treccani è “ Storia clinica di un soggetto in esame, raccolta dal medico direttamente o indirettamente come elemento fondamentale per la formulazione della diagnosi; comprende le notizie sui precedenti ereditari e sullo stato di salute dei familiari (a. familiare e personale), sullo svolgimento dei vari avvenimenti fisiologici, come la dentizione, la crescita, la deambulazione, le abitudini di vita, ecc. (a. fisiologica), e la storia delle malattie sofferte dal paziente (a. patologica).

In parole semplici si chiede al paziente se è affetto da patologie acute o croniche, se prende medicine etc.
Come può essere utile è evidente dal caso di una allergia. Il medico deve evitare di prescrive, o somministrare il farmaco cui il paziente è allergico per evitare una pericolosa reazione (di solito i pazienti sono molto attenti alla cosa, in questi casi, ma è doveroso informarsi.).

Prendiamo un caso più complesso: paziente in trattamento per diabete, che usa anche un anticoagulante (Coumadin o I Nuovi Anticoagulanti Orali NAO). Se il paziente deve estrarre un dente o fare un intervento per mettere un impianto, bisognerà accertarsi che il diabete sia compensato, fare in modo che grazie a una buona igiene domiciliare e professionale non ci sia infiammazione in bocca, chiedere al curante se è possibile sospendere l’anticoagulante o sostituirlo con l’eparina (che ha una emivita più corta), valutare la necessità di terapia antibiotica.
Ottenere queste informazioni e tenerne conto, significa avere una diagnosi e usarla per ridurre il rischio di complicazioni.
Se poi abbiamo un paziente in cura per una artrite reumatoide, che utilizza cronicamente cortisone e\o farmaci immunosoppressori o antiriassorbitivi come i difosfonati, forse è il caso di discutere col paziente della necessità di fare molto bene la prevenzione della carie e della malattia parodontale per avere meno problematiche chirurgiche possibili.

Oggi molti pazienti sopra i cinquanta anni ( e anche alcuni più giovani) sono polimedicati, cioè prendono cronicamente 3, 4 o 5 e più farmaci ogni giorno.
Per questo il momento del colloquio col paziente, la raccolta dell’Anamnesi e il suo aggiornamento nel tempo sono un passo importantissimo nel definire correttamente la diagnosi e il piano di trattamento più appropriato per quello specifico paziente.
Se non ti è dedicato questo tempo e non hai l’opportunità di discutere le varie possibili terapie, dovresti lamentartene. Questo è un altro indice di qualità che puoi utilizzare per valutare la qualità della terapia.

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